NOVITÀ GIURISPRUDENZIALI GIUGNO 2015
- Posted by Studio Massarotto e Associati
- On 3 Giugno 2015
Diritto Penale Tributario
Concordato preventivo – reato di omesso versamento IVA (Corte di Cassazione, Sent. n. 15853 del 16 aprile 2015)
La Cassazione ha stabilito che il mancato versamento dell’IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale, per importi superiori a 50.000 euro, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo (27 dicembre), non integra il reato di omesso versamento IVA (art. 10-ter D.Lgs. 74/2000) nei casi in cui il contribuente sia anteriormente ammesso ad una procedura di concordato preventivo che preveda la mera dilazione del debito IVA.
Diritto Civile
Limiti ai ricorsi in Cassazione (Corte di Cassazione – Sentenza 4228/2015)
Stop alle cause in Cassazione che hanno come oggetto del contendere “un valore economico oggettivamente minimo” e hanno solo un fine “patrimoniale” senza alcuna connessione con “interessi giuridicamente protetti”. Lo ha deciso la Suprema Corte, sentenza 4228/2015, respingendo un reclamo per il mancato pagamento di interessi sul capitale per un periodo di 15 giorni per il quale un creditore chiedeva gli fossero pagati 33 euro.
Diritto del Lavoro
Contributi, il versamento tardivo non esclude il dolo del datore (Corte di cassazione – Sentenza 6 maggio 2015 n. 18654)
Il versamento tardivo all’Inps delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri dipendenti non esclude il dolo del datore di lavoro. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sentenza 18654/2015, respingendo il ricorso di un piccolo imprenditore ligure.
Diritto Tributario
Non punibilità per i reati tributari di lieve entità (Corte di Cassazione, Sent. n. 21014 del 2015)
La Corte di Cassazione ha stabilito l’ammissibilità dei reati tributari a godere della nuova legge sulla non punibilità – introdotta con il Dlgs n. 28 – che consente ai giudici di non punire i reati per i quali non è prevista una pena detentiva superiore nel massimo a cinque anni, o la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, a condizione che non si tratti di una condotta abituale.
Diritto Penale
Società di capitali fallite, responsabilità dell’Ad da provare (Corte di cassazione – Sezioni unite – Sentenza 6 maggio 2015 n. 9100)
La Cassazione stringe i paletti nell’azione di responsabilità contro gli amministratori di società di capitali fallite. Chi agisce – in queste ipotesi il curatore fallimentare – deve infatti indicare gli specifici inadempimenti dell’amministratore e provarli, consentendo così al giudice di individuare, se esiste, il rapporto di causalità tra la condotta e il danno che si vuole risarcito.
Il caso finito alle Sezioni unite (sentenza 9100/15, depositata ieri) partiva da un’azione intentata nel 2001 contro l’amministratore unico di una srl napoletana, condannato in primo e anche in secondo grado per aver consentito la distrazione di beni custoditi nei locali aziendali, per non aver tenuto i libri sociali e per non aver predisposto i bilanci di due annualità.
Convegno Unindustria-Studio Massarotto 28 maggio 2015
rating di legalità
Si è svolto il 28 maggio nella sede di Unindustria Treviso, Palazzo Giacomelli, un incontro avente ad oggetto il Rating di Legalità, uno strumento innovativo volto a incentivare e incoraggiare il rispetto della legalità al fine di:
favorire la trasparenza e la concorrenza di mercato;
avvantaggiare le imprese certificate nella partecipazione ad appalti pubblici;
agevolare l’accesso al credito bancario
Il seminario è stato presieduto dal dott. Luciano Marton, Presidente di Proetica e Vice Presidente di Confindustria Treviso e dalla dott.ssa Giovanna Massarotto, che ha condotto gli interventi di ospiti illustri tra cui la dott.ssa Francesca Romana Ferri – Responsabile Direzione Rating di Legalità dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Daniela Di Scenna – Responsabile della sezione “Protocollo di Legalità” presso Confindustria, Sante Romano – Direttore Dipartimento Formazione, Istruzione, Lavoro alla Regione Veneto e Tiziano Cenedese – Presidente di CentroMarca Banca.
In particolare, sono stati valorizzati i seguenti temi:
il ruolo dell’AGCM nell’attribuzione del Rating di Legalità alle imprese: i requisiti richiesti, la procedura di compilazione del formulario on-line e le valutazioni ai fini dell’assegnazione del punteggio, che va da un minino di una stella ad un massimo di tre stelle;
il Protocollo di Legalità, che prevede controlli più stringenti ai fini della prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture;
gli interventi della Regione Veneto diretti a “premiare” le aziende virtuose, in possesso dei Rating e di altri strumenti di responsabilità sociale, mediante (i) la semplificazione delle procedure d’appalto, (ii) l’accesso agevolato a progetti di finanziamento;
la sempre più crescente attenzione che rivolgono le Banche verso il Rating di Legalità, inteso come mezzo volto a garantire condizioni economiche migliorative nell’ambito dei finanziamenti concessi alle imprese.
L’incontro ha visto inoltre la partecipazione di esponenti di importanti aziende del territorio (tra cui Carron S.p.A., Mepol S.r.l., Unis&F, Colfert S.p.A., Edilvi S.p.A.), che hanno portato la loro testimonianza in merito ai motivi che li hanno spinti ad intraprendere la procedura di rilascio del Rating di Legalità e i benefici che ne hanno tratto.
Si è sottolineata, in particolare, un’utilità a livello reputazionale, nei confronti dei partner commerciali esteri che hanno in tal modo una garanzia certificata che l’impresa opera nella legalità, e l’esigenza di migliorare e semplificare la procedura di accesso al credito da parte degli istituti bancari che, seppur non ancora con i risultati sperati, si stanno adeguando ad attribuire a questo strumento innovativo il valore che merita.
Finanziamenti
A seguito della circolare n. 8/2015 del Fondo di Garanzia, sono divenute operative le misure per il microcredito e la relativa procedura di prenotazione on-line.
I soggetti che possono ottenere la garanzia sono:
le imprese già costituite o i lavoratori autonomi già titolari di partita IVA, in entrambi i casi da non più di 5 anni;
professionisti e imprese non possono avere più di 5 dipendenti, ovvero 10 nel caso di Società di persone, SRL semplificate, cooperative. Ulteriori limitazioni riguardano l’attivo patrimoniale (massimo 300.000 euro), i ricavi lordi (fino a 200.000 euro) e livello di indebitamento (non superiore a 100.000 euro).
devono, inoltre, essere iscritti agli ordini professionali o aderire alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 4/2013;
infine, devono operare nei settori ammissibili in base alle Disposizioni operative del Fondo (finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi direttamente connessi all’attività svolta – compreso il pagamento dei canoni del leasing, il microleasing finanziario, il pagamento delle spese connesse alla sottoscrizione di polizze assicurative – al pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti o soci lavoratori e al sostenimento di costi per corsi di formazione)
La garanzia viene concessa senza alcuna valutazione economico-finanziaria. Pertanto, non occorre presentare al Fondo alcun documento contabile né un business plan; il merito di credito viene valutato dal soggetto finanziatore.
Il Fondo interviene fino all’80% dell’ammontare del finanziamento concesso (Garanzia Diretta) o all’80% dell’importo garantito da confidi o da altro Fondo di Garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino l’80% del finanziamento (Controgaranzia).
La concessione della garanzia è completamente gratuita.