Novità giurisprudenziali marzo 2015
- Posted by Studio Massarotto e Associati
- On 3 Marzo 2015
Diritto Societario – IP – Antitrust
Il marchio da «debole» diventa «forte» per il successo commerciale (Cass. 2 febbraio 2015, n. 1861)
Un marchio cosiddetto «debole», per esempio perché costituito da parole di uso comune, è giuridicamente protetto nei confronti della «contraffazione». Inoltre, la Cassazione ha stabilito che l’elevata diffusione pubblicitaria e commerciale possono trasformare un marchio «debole» in un marchio «forte». In particolare, la Cassazione ha accolto il ricorso di Natuzzi s.p.a. contro la sentenza della Corte di appello di Bari che negava la confondibilità del marchio Divani&Divani con quello Divini&Divani di un’altra società.
Diritto Fallimentare
Bancarotta patrimoniale se il pregiudizio ai creditori c’è ai tempi del fallimento (Cass. 13 febbraio 2015)
La Cassazione (sentenza n. 6408/15) ha chiarito che si configura il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione o dissipazione solo quando il pregiudizio per i creditori esiste al momento della dichiarazione di fallimento e non all’atto del compimento dell’attività antidoverosa.
Diritto di Famiglia
Convivente more uxorio (Cassazione civile, sez. II 02 gennaio 2014, n. 7)
La qualità di convivente “more uxorio” del comodatario di un appartamento destinato ad abitazione legittima ad esperire azione di spoglio, in quanto tale convivenza determina sulla casa ove si svolge e si attua il programma di vita in comune un potere di fatto basato su un interesse proprio del convivente, ben diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità, tale da assumere i connotati di una detenzione qualificata.
Diritto Civile – Tassi Soglia
Interessi usurari – il mutuo diventa gratuito (Corte Appello Campobasso 20.09.2014)
Il mutuo passa da oneroso a gratuito qualora siano pattuiti dei tassi superiori a quelli usurari. Facendo applicazione di questa regola fissati dal codice civile, la Corte d’Appello di Campobasso, sentenza 20 settembre 2014 n. 268, ha accolto il ricorso di alcuni correntisti ed ha rideterminato al ribasso le cifre da corrispondere alla banca.
Diritto del Lavoro – Tributario
Ue, lavoratori distaccati: salario minimo fissato dal paese di destinazione (Corte UE – Sentenza 12 febbraio 2015)
Nella causa C-369/13 la Corte europea, interpretando la direttiva 96/71/CE che riguarda i lavoratori che si spostano intra UE per fornire di servizi, ha affermato che è lo Stato ospitante a determinare i minimi salariali che devono essere garantiti ai lavoratori distaccati nel proprio territorio.
Diritto Penale
Sono assoggettabili a sequestro preventivo i beni formalmente conferiti in trust che l’indagato continui gestire ed amministrare (Cassazione penale 10 febbraio 2015, n. 5)
Sono assoggettabili a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente i beni che, pur formalmente conferiti in trust, siano di fatto nella disponibilità dell’indagato, il quale i continui a gestirli e ad amministrarli conservandone la disponibilità.
Bollettino Europeo
L’Unione europea mette a disposizione delle PMI diverse tipologie di strumenti finanziari:
Fondi diretti: contributi erogati e gestiti direttamente dalla Commissione Europea attraverso sovvenzioni e contratti pubblici
Fondi indiretti: contributi gestiti dalle Autorità Nazionali o Regionali attraverso i bandi.
FINANZIAMENTI NEL SETTORE AMBIENTALE E ENERGETICO
Private Finance for Energy Efficiency (PF4EE): finanziamenti per un totale di 80 milioni di euro per il triennio 2014-2017. I prestiti vengono erogati attraverso le banche e possono variare da 40mila a 5 milioni di euro. Obiettivo: supportare le aziende e il sistema verso gli obiettivi UE di riduzione dei consumi di energia;
Natural Capital Financing Facility (NCFF): budget fra i 100 e i 125 milioni di euro fino al 2017, i finanziamenti servono a sostenere progetti legati a infrastrutture verdi, conservazione ecosistemi, adattamento climatico.
Novità normative
Ddl Concorrenza
Approvato venerdì 20 febbraio il DDL concorrenza che ha interessato direttamente Banche, Assicurazioni, Fondi Pensione, Avvocati, Notai, Comunicazioni, Poste, Energia Elettrica Gas Carburanti, Ingegneri, Farmacie. Per le banche, per esempio, vengono introdotte norme che prevedono: strumenti di comparabilità delle offerte di servizi; l’inserimento di un apposito sito Internet atto a garantire la trasparenza nella vendita di polizze assicurative accessorie ai contratti di finanziamento e ai mutui. Per gli avvocati, il disegno di legge elimina il vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, introduce l’obbligo di presentare un preventivo (oggi solo su richiesta dell’assistito) e consente le società multiprofessionali e l’ingresso di soci di capitali. Per i notai, il provvedimento elimina il divieto di pubblicità, aumenta il bacino di competenza (dal distretto di Corte d’appello a tutto il territorio regionale) ed elimina il reddito minimo di 50 mila euro. Vengono ridotti gli atti per i quali è necessaria l’autentica notarile e si identificano i casi nei quali questa può essere concessa anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti.
Approvati dal Consiglio dei Ministri i primi Decreti attuativo Jobs Act
Il Consiglio dei Ministri ha adottato, il 20 febbraio 2015, i primi quattro decreti attuativi del Jobs Act. Di seguito abbiamo dedicato a questo tema il Focus del mese.
Focus del mese
Data l’importanza dell’intervento per chi avesse interesse riassumiamo di seguito i punti fondamentali della riforma.
Contratto a tutele crescenti:
Ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore del decreto, si applicherà una nuova disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi.
In particolare, questa prevede la reintegrazione nel posto di lavoro per i licenziamenti: i) discriminatori e nulli intimati in forma orale; ii) disciplinari nei soli casi in cui sia accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”.
Negli altri casi in cui si accerti che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, ovvero i cosiddetti “licenziamenti ingiustificati”, viene introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all’anzianità di servizio e, quindi, sottratta alla discrezionalità del giudice.
La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi, con procedura semplificata per la conciliazione stragiudiziale della controversia.
Licenziamenti collettivi
Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure (art. 4, comma 12, legge 223/1991) o dei criteri di scelta (art. 5, comma 1), si applica sempre il regime dell’indennizzo monetario che vale per gli individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità).
Imprese con meno di 15 dipendenti
Per le piccole imprese la reintegra resta solo per i casi di licenziamenti nulli e discriminatori e intimati in forma orale. Negli altri casi di licenziamenti ingiustificati è prevista un’indennità crescente di una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità.
! Attenzione: le nuove norme non si applicano ai lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto per i quali si applicano le norme precedenti (art.18 Statuto Lavoratori come riformato Legge Fornero).
Gli ulteriori 3 decreti disciplinano:
2) Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge n. 183 del 2014;
3) Disposizioni inerenti la redazione del testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni (di fatto superate le collaborazioni a progetto, i contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro, job sharin, con conferma del Contratto a tempo determinato, contratto di somministrazione, contratto a chiamata, lavoro accessorio (voucher), apprendistato, part-time;
4) un decreto legislativo contenente disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a norma dell’articolo 1, commi 8 e 9 della legge n. 183 del 2014 (esame preliminare) si tratta di un provvedimento che interviene, prevalentemente, sul testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26 marzo 2001) e reca misure volte a sostenere le cure parentali ed a tutelare la maternità delle lavoratrici.